Venezia nasce nel cuore della Laguna, in un limbo tra terra e mare, insieme rifugio e proiezione verso nuovi mercati e nuove culture.
Dai primi insediamenti, allo splendore della Serenissima fino ai giorni nostri, la relazione col mare è linfa vitale per Venezia e il territorio veneto che dall’attività portuale non ha tratto solo prosperità, ma anche spirito di avventura e di innovazione incastonati in una cultura millenaria.
La tradizione marittima di Venezia ha stupito il mondo nei secoli come pioniera, non solo nel tracciare rotte impensabili, ma anche proponendo soluzioni ingegneristiche vincenti, come l’invenzione della catena di montaggio, 400 anni prima della rivoluzione industriale, sperimentata in quell’infernale “Arzanà dei Viniziani” che tanto aveva riempito di sinistra meraviglia il Trecento di Dante Alighieri.
Quello spirito industriale che ha animato l’Arsenale nell’antichità è vivo ancora oggi nel polo cantieristico di Porto Marghera, eccellenza italiana indiscussa, ma arde con un fuoco altrettanto vivo anche nelle tante realtà imprenditoriali che affacciandosi sul mare continuano a scommettere sulla portualità come carta vincente.
Un filo invisibile tiene insieme l’antico e l’attuale della cultura marittimo-portuale di Venezia e la conduce verso il futuro. Basti pensare alle gigantesche colonne trasportate via mare dalla Terra Santa e innalzate sul Molo di San Marco nel XII secolo: non sono solo i simboli dello splendore artistico di Venezia, ma anche monumenti al coraggio di imprese marittime impavide e all’incredibile capacità di movimentare merci fuori dall’ordinario.
Coraggio e capacità trasmessi nei secoli a chi anima ancora oggi la portualità veneta all’avanguardia in Italia nella movimentazione di colli eccezionali e non solo.
Commercio e industria del Veneto e del Nordest vivono in simbiosi con la portualità da sempre:
dall’antica tradizione della pesca nel porto di Chioggia, all’evoluzione delle rotte commerciali nel Mediterraneo e nel lontano Oriente, ma anche nel Nord Europa, dall’eccellenza dell’Arsenale alle realtà imprenditoriali che operano negli scali di oggi.