Le fondamenta della Spalato di oggi furono poste dai coloni greci provenienti da Vis, quando nel IV o III secolo eressero Aspalatos, una stazione di commercio con le vicine tribù illiriche.
Con la conquista romana della Salona illirica Aspalatos venne sotto il potere di Roma (Spalatum). L’imperatore romano Diocleziano si ritirò nel 305 d.C. nel palazzo che fece costruire in questa baia tranquilla, non sapendo che in tal modo pose le basi del futuro porto e città marittima di Spalato.
Nel XII secolo, grazie alla sua posizione geografica che consente contatti con la terraferma e il profondo entroterra, nonché i rapporti di traffico con gli insediamenti sul mare Adriatico e il Mar Mediterraneo, la città di Spalato sviluppa il commercio terrestre attraverso vie carovaniere, e il marittimo attraverso il porto. A quel tempo, la Spalato diventò una città marittima autonoma, espandendosi al di fuori delle mura del Palazzo di Diocleziano. La città aveva a disposizione le sue navi da guerra e l’esercito, il proprio reddito, stringeva accordi commerciali con altre città libere, coniava le monete di nome “spalatino”, vantava di un porto con il cantiere navale e la marina mercantile che trasporta passeggeri e merci attraverso l’Adriatico e il Mediterraneo.
Nel XVI secolo Spalato divenne il porto centrale di esportazione della penisola balcanica. Così, da tutto l’Impero Ottomano, anche dall’ India e Persia, la caravana mercantile veniva a Spalato, da dove, accompagnata da galere armate, la merce veniva trasportata a Venezia. Attraverso la Spalato la merce veniva esportata da Venezia ai territori della Turchia. Venne costruito il “Lazzaretto” (il luogo in cui la merce veniva decontaminata e dove veniva effettuata la quarantena) ed venne istituita la prima casa finanziaria (la banca).
Dalla caduta dello stato veneziano nel 1797, fino al 1086, la città di Spalato cadde sotto l’occupazione dell’Austria, che dal 1806 al 1813 venne sostituita dalla Francia. In questo periodo, i flussi di merce furono rivolti in altre direzioni e la Spalato approffittava delle strade di nuova costruzione per mantenere le sue relazioni commerciali con il forte entroterra bosniaco, con la Serbia e addirittura con Bulgaria e Romania, portando la merce al suo famoso Lazzaretto, da dove veniva caricata dalle barche a vela dell’Adriatico e del Mar Nero.
Sotto il secondo dominio austriaco (1813 – 1918) fu chiuso il Lazzaretto spalatino e vietato l’ingresso delle carovane a Spalato, il che fu la causa della stagnazione dell’economia locale.
Dopo il 1850 Split visse una crescita economica graduale e divenne un importante centro commerciale dell’ entroterra e delle isole vicine. Venne eretta la grande barriera frangiflutti che favorì lo sviluppo del porto di Spalato. Inoltre, venne costruita la ferrovia verso le città di Siveric e Knin che nel 1925 attraverso Gospic venne collegata con la linea Fiume-Zagabria-Belgrado. Nel 1882 Spalato assunse le caratteristiche di un vero centro politico, culturale, nazionale ed economico dell’entroterra centrale e della Dalmazia costiera.
All’inizio del XX secolo, con lo sviluppo dell’industria nella regione, il porto di Spalato divenne il centro per il traffico merci in questa parte dell’Adriatico.
Negli ultimi tempi si verifica l’ espansione del porto della città, sono stati costruiti i nuovi terminal merci specializzati e il traffico di passeggeri viene separato dal traffico di merci. In questo modo la parte meridionale del porto di Spalato che si trova vicino alla città vecchia viene usato per il traffico di passeggeri, mentre il traffico di merci è deviato verso la zona industriale, la parte settentrionale del Porto – il Bacino di Vragnizza e Salona e i Bacini di Castelli.