Museo della laguna sud di Chioggia: il porto peschereccio
La portualità veneziana è sempre stata una realtà vasta e complessa che afferisce non solo a Venezia, bensì all’intero ecosistema lagunare di cui Chioggia è un elemento significativo oggi come ieri, luogo vivace in cui sono predominanti la cultura, le tradizioni e le professioni legate al rapporto millenario con il mare.
Tra l’XI e il XII secolo, il legame tra Chioggia e Venezia fu consolidato nel Pactum Clugiae, con cui la Serenissima riconobbe alla fossa Clodia, menzionata già da Plinio nell’antichità, il ruolo di un’importante città portuale, incentrata sul commercio e la produzione del sale, la pesca e altre attività economiche legate al suo mare.
Luogo di conservazione della memoria del territorio e delle sue consuetudini clodiensi è il Museo Civico della Laguna Sud, con sede nell’ex chiesa di San Francesco fuori le mura: uno spazio di caratterizzazione etnografica che consente di ricostruire le trasformazioni ambientali del sistema lagunare e ripercorrere la storia della comunità che lo ha abitato e plasmato.
Il complesso architettonico si sviluppa su una superficie complessiva di circa 2000 mq dei quali circa la metà sono dedicati alla sala della marineria e cantieristica. Quest’ultima risulta a sua volta divisa in tre aree tematiche: un settore legato alla cantieristica tradizionale nel quale sono esposti attrezzi originali e pannelli fotografici; un secondo settore dedicato ai metodi di pesca introdotti da diorami e reperti di uso marinaro. Un terzo settore riservato alla nautica antica di altura che offre modelli di imbarcazioni storiche, strumenti di navigazione come bussole, cannocchiali, sestanti.
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