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La navigazione delle navi in laguna: ammiragli, piloti, rimorchiatori

Oggi come ieri, la professione del pilota, che ha il compito di assumere il comando delle navi in arrivo a Venezia e a Chioggia, è tanto strategica quanto complessa dovendo garantire la navigazione in sicurezza all’interno del particolare contesto lagunare.

La storia della navigazione veneziana si è incentrata per secoli sulle galee, che univano propulsione a remi e a vela, consentendo di passare facilmente dalle acque esterne a quelle interne della laguna. Questa continuità andò in crisi dal XVII secolo, quando le galee divennero obsolete e il Mediterraneo fu solcato da imbarcazioni solo a vela. Allora nacquero le corporazioni di piloti, ammiragli e rimorchiatori, i soli che potevano prendere in consegna le navi in arrivo, alle volte fin dalla costa istriana, per agevolarne l’ingresso nei bassi e sinuosi fondali della laguna, del tutto inadeguati a essere attraversati a vela.

Era un mestiere difficile che comportava notevoli rischi, come descrive lo storico Walter Panciera, che racconta di naufragi e carichi preziosi.

“Naturalmente la presenza del pilota ufficiale non garantiva del tutto circa la riuscita della traversata. Ad esempio il brigantino inglese di due alberi comandato da John Levit, caricato a Bergen di soli stoccafissi (in veneziano come si sa: baccalà), si arenò nel gennaio 1773 a San Pietro in Volta dopo aver già imboccato la bocca di porto. Il pilota Pietro Buranello, regolarmente imbarcatosi a Rovigno, nulla potrà contro una forte tempesta e un mare infuriato, dal momento che il vento, cambiato improvvisamente da levante a grecale, spinse l’imbarcazione verso gli scanni. Il capitano allora decise invano di tagliare gli alberi e poi di gettare le ancore per bloccare il bastimento, il cui scafo finì per fracassarsi sui bassi fondali: tutti salvi per fortuna gli uomini, ma tutti irrimediabilmente a mollo i baccalà, dopo un viaggio durato tre mesi e mezzo”. [da Walter Panciera, L’acqua giusta]

Ancora oggi l’ingresso delle navi in laguna e il loro percorso in sicurezza dei canali di grande navigazione è garantito dai piloti coadiuvati dai rimorchiatori, che hanno evoluto le loro tecniche e competenze nel tempo senza soluzione di continuità. Testimonianze di questa evoluzione si trovano nella torre piloti sita presso gli Alberoni, sede della Corporazione Piloti dell’Estuario del Veneto che sovrasta la bocca di porto di Malamocco ed è un luogo privilegiato per capire la complessità di questo mestiere, che non ha perso nulla dell’antico fascino della gestione del passaggio complesso della navigazione dal mare alla laguna.

Scopri una prospettiva unica della laguna dall’alto dei circa 40 metri della torre dei piloti che domina l’accesso alla laguna ed al canale che conduce a Porto Marghera. La sicurezza delle navi è garantita anche dal sistema gestionale della Torre Piloti e dai suoi moderni mezzi di localizzazione e comunicazione.

 

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