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I mestieri della Serenissima: L’Arsenale

Le origini dell’Arsenale risalgono al 1150-1200, laddove se ne trova esplicito riferimento con Dante che ne descrive la frenetica attività agli inizi del 1300. Il sommo Poeta fu affascinato, in occasione di un viaggio a Venezia nel 1321, dal cantiere dove i veneziani creavano la loro incredibile flotta.

L’attività dell’Arsenale era rivolta quasi esclusivamente alla fabbricazione e al raddobbo delle unità che componevano la flotta militare, dalle gomene alle vele, dagli alberi ai remi, dai pezzi di artiglieria alle munizioni. Esistevano al suo interno diverse officine per ogni parte da costruire: officina della pittura, officina dei falegnami, dei tornitori, della scultura, reparto galeazze, officina degli alberi, officina vele e bandiere, officina ancore, officina remi, officina lamiere e serrature. Nel contesto storico in cui è sorto l’Arsenale, l’attività lavorativa era costituita prevalentemente dal settore agricolo e dagli artigiani, presentava le caratteristiche della fabbrica della rivoluzione industriale sia per la concentrazione di lavoro e di capitale che per l’integrazione industriale.

Gli Arsenalotti arrivarono ad essere più di 5.000: erano marangoni, falegnami, calafati, fabbri, remeri, corderi e molti altri. Le uniche donne presenti erano le velere: un gruppo di quaranta operaie che fabbricavano le vele per le galee e le navi tonde lavorando tessuti molto pesanti con tramatura spessa e fitta. Per evitare ogni forma di scandalo, le velere erano completamente isolate dal resto delle maestranze ed erano generalmente affidate alla sorveglianza dello stesso Admiraglio, cioè il capo degli Arsenalotti. Lavoravano all’interno delle velerìe, edificio che in seguito alle trasformazioni subite, oggi non è più visibile.

L’Arsenale di Venezia racchiude in sé 900 anni di arte navale dove città e porto erano una cosa sola per la Serenissima.

Scopri una prospettiva unica dell’Arsenale dall’edificio più alto e imponente, simbolo del tempio del lavoro portuale che fu l’Arsenale: la Torre delle Vele detta anche Torre Alberaria o di Porta Nuova. La torre venne costruita per adeguare gli ambienti alla produzione ottocentesca di galeoni e fregate – di una stazza superiore rispetto alle galee e alle galeazze, sulle cui dimensioni erano realizzati gli squeri (cantieri)  – venne ampliata la darsena grande, demolita una doppia linea di squeri e aperto un nuovo accesso sul lato nord, con la costruzione della Torre Alberaria.

 

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