IL PORTO DI ANCONA
Benvenuti in Ancona, Porta d’Oriente.
La città con il suo porto millenario cosmopolita è da sempre ponte e cerniera tra est e ovest, tra Oriente e Occidente; crocevia di culture e religioni, porto di grandi relazioni internazionali nella macro regione Adriatico Jonica dentro il Mediterraneo; celebrato bacino produttivo che nel tempo si è identificato con il suo arsenale, il cui sedime ricorda vocazioni secolari. La città che si affaccia sul porto si predispone all’accoglienza con il più iconico dei monumenti – l’Arco di Traiano, alto sulla banchina fronte mare, eretto in onore dell’imperatore Traiano e oggetto di ammirazione e venerazione per tutti marinai che hanno solcato questo mare. Intorno e accanto si dispiega il porto antico con le emergenze monumentali di età romana, medievale, rinascimentale; e con le chiese del porto – il Duomo dedicato a San Ciriaco, la Chiesa del Gesù progettata dal Vanvitelli, San Francesco, e tutte quelle affondate tra i vicoli che di sguincio si affacciano sul mare e il porto. Sotto il Duomo c’è il cantiere navale, tra la falesia e il mare, con l’iconica gru bianca e rossa – un polo di produzione di straordinarie navi da crociera pluripremiate per sostenibilità, innovazione e bellezza. La quinta che fa da fondale all’accesso in porto è caratterizzata dalla sequenza di palazzi del potere civico, economico e culturale: si srotolano le facciate che segnano epoche, stili, destinazioni, storie di architetture e committenze – il Palazzo degli Anziani, Palazzo Ferretti oggi Museo Archeologico Nazionale con i meravigliosi bronzi dorati sul tetto, la Loggia dei Mercanti, e poi la Banca d’Italia, gli edifici ottocenteschi che ospitano imprese marittime, servizi di navigazione, luoghi di accoglienza e ospitalità. Al centro di questo sguardo l’avanti e indietro di navi e traghetti che ricordano storia vocazioni e ponti tra il porto di Ancona, la città e l’Europa Centro Occidentale con i Balcani e il Mediterraneo Orientale. La sequenza prosegue con la spettacolare balconata del lungo porto che arriva a Porta Pia, incontra la Mole Vanvitelliana – l’originale lazzaretto a forma pentagonale, la penisola in mezzo al mare – che connette il porto della pesca, il multietnico quartiere Archi e la factory contemporanea che accoglie il Museo Omero, i depositi con i reperti e un patrimonio artistico di grande pregio, le grandi sale espositive che ospitano eventi mostre e installazioni di arte architettura e design. Oltre la Mole lo sguardo incontra il Mandracchio che custodisce lingue, tradizioni e saperi della pesca con il celebre mercato ittico progettato da Gaetano Minnucci; a chiusura di quest’area, dopo la corolla di pescherecci e vongolare si aprono le nuove banchine dedicate al porto della logistica, con le cattedrali di container come crocevia degli scambi tra il territorio, l’area vasta del centro Italia e il resto del mondo. Accanto si dispiegano i compound produttivi dei cantieri del lusso, una realtà di eccellenza che progetta e realizza oggetti del desiderio, yacht celebrati nei mercati mondiali come preziosi manufatti delle migliori filiere made in Italy. Infine la foresta di alberi di Marina Dorica, una comunità di passioni per il mare che lega i naviganti adriatici, tra i suoni di sartie e drizze e un alfabeto di lingue accoglienti e ospitali. Il porto di Ancona fonde tradizione, storia e modernità; è un ecosistema poliedrico, un network di reti transnazionali in trasformazione che racconta storie, rotte, relazioni, connessioni che si rinnovano con gli altri porti della piattaforma Adrijo – dalle linee del traffico merci e passeggeri, ai traghetti che rinnovano il mistero delle traversate notturne tra Ancona e le isole della costa croata.
Nel museo virtuale del porto di Ancona storia e futuro accompagnano il viaggio infinito nella storia e nel futuro dello scalo, polo di attrazione dentro e oltre la città, dentro e oltre l’Adriatico.
Testo: Cristiana Colli