Arsenale, “la casa dell’industria”
Il termine “arsenale” deriva dall’arabo daras-sina’ah, cioè “casa d’industria”, “casa del mestiere”. Era noto ai veneziani dai loro frequenti contatti commerciali con l’Oriente.
Le origini dell’Arsenale risalgono al 1150-1200, laddove si trova esplicito riferimento con Dante che ne descrive la frenetica attività agli inizi del 1300. Il sommo Poeta fu affascinato, in occasione di un viaggio a Venezia nel 1321, dal cantiere dove i veneziani creavano la loro incredibile flotta.
Dal XII secolo venne concentrata in Arsenale la produzione di tutte le imbarcazioni capaci di solcare il Mediterraneo, soprattutto le galee. La laguna era il sistema difensivo della città e le alte mura merlate che delimitano l’Arsenale servivano proprio per difendere i beni e i processi produttivi, unici e preziosi. Grazie all’Arsenale, Venezia era un’eccellenza nella progettazione e costruzione delle Navi. Proprio come nel passato oggi il Sistema Portuale Veneto offre l’eccellenza nella cantieristica mondiale grazie alla presenza a Marghera di Fincantieri SPA dove sono costruite navi mercantili, passeggeri, militari frutto del know how della quarta più grande società di costruzioni al mondo.
L’Arsenale di Venezia racchiude in sé 900 anni di arte navale dove città e porto erano una cosa sola per la Serenissima.
Il Museo Storico Navale della marina Militare, in Campo San Biagio, racconta l’evoluzione storica dell’Arsenale. Dopo la fine della Serenissima, quello che era rimasto dell’antica ricchezza fu recuperato dagli austriaci e conservato all’interno dell’Arsenale stesso. Questi cimeli composero poi il primo nucleo del Museo dell’Arsenale e nel 1919 confluirono nella collezione del Museo Storico della Marina, voluto dallo Stato Maggiore. I tre Padiglioni delle Navi, sezioni staccate del Museo, sono ora visitabili nel Museo virtuale dei porti di Chioggia e Venezia.
Grazie alla pianta dell’Arsenale conservata nel Museo Storico Navale di Venezia e realizzata nel 1798 dall’abate Gian Maria Maffioletti, fondatore della prima Scuola di Architettura Navale in Europa (1740-1803), siamo in grado di individuare le funzioni di ciascun edificio nel complesso denominato Padiglione delle Navi. Due dei fabbricati contigui servivano da officina e deposito remi. Questi ultimi venivano fatti passare all’esterno attraverso bassi balconi (oggi murati) che si aprivano sulla fondamenta del rio dell’Arsenale per rifornire le galee in uscita verso il bacino di S. Marco. Il terzo ambiente funzionava da magazzino per i depositi della ferramenta e di altri materiali.