LA CASA DEL CAPITANO
Tra la fine del XII secolo, il XIII e il XIV secolo Ancona, ormai libero Comune, è pienamente inserita nei traffici mercantili del Mediterraneo orientale e conosce un periodo di importante espansione urbanistica. Nell’area del Lungomare Vanvitelli, le emergenze monumentali stratificate sono caratterizzate da testimonianze diverse, tra queste spicca l’edificio medievale chiamato “Casa del Capitano del Porto”, un’abitazione civile la cui origine si fa risalire a una datazione compresa tra il tardo XII e il XIII secolo. Questa struttura, ampiamente restaurata, è un pregevole residuo del rione medievale del Porto, in origine vicina ad altri edifici della stessa epoca e di cui permane traccia negli scavi, tutti collocati lungo la Via del Porto, una delle direttrici più importanti e caratteristiche dell’area e della città. Gli scavi testimoniano che l’intero caseggiato ha attraversato nei secoli ripetute ristrutturazioni, la più evidente è l’arretramento della facciata degli edifici medievali tra il XVII e il XVIII secolo, intervento che consentì di allargare la troppo stretta Via del Porto. Al di là di questi interventi, il tessuto urbano si è preservato nei suoi caratteri principali con sostanziale continuità fino ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, come documentato dalla cartografia storica custodita negli archivi. Il fronte mare dell’edificio, che fino all’ultima guerra si affacciava su uno stretto vicolo collegato a Via Sottomare, esibisce la facciata meglio conservata, caratterizzata da grandi arcate ogivali sormontate da una fila di archetti ciechi; il fronte a monte, che si affacciava sulla Via del Porto è ampiamente manomesso anche se restano leggibili lacerti del piano superiore dove si impostava un tratto voltato della strada.
Testo: Cristiana Colli